Accogliere, accompagnare, discernere, integrare. Quattro parole che sono il filo conduttore dell’esortazione Amoris laetitia. Quattro parole che rinnovano lo sguardo della Chiesa verso la famiglia. Che sono anzi “la nuova lingua della famiglia” perché, pur ribadendo l’ideale dell’amore unico, fecondo e indissolubile, sceglie pero la strada della gradualità, rovesciando le prospettive e diventando cosi lingua davvero universale, capace di gettare ponti e di costruire un futuro per tutti.
Per questo tutte le famiglie trovano spazio nelle pagine del testo papale. Quelle che “funzionano” bene. E quelle invece che vivono situazioni di fragilità, di fatica, anche di fallimento. Le famiglie in cui la coppia e regolarmente sposata. E anche quella in cui lui e lei convivono, ma sono incamminati verso una maturazione di fede tale da consentire loro di avvicinarsi poco a poco alla ricchezza del sacramento del matrimonio.
Gradualità nell’accoglienza perché, senza un abbraccio sincero e autentico che tocca da vicino il lato umano prima che pastorale della loro avventura d’amore, quell’uomo e quella donna non comprenderanno mai il senso della proposta cristiana. Ecco la grande scommessa di Papa Francesco.
Don Marcelo